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Con il libro Make a wish la fotografa svedese Loulou d’Aki cerca di tratteggiare alcuni ritratti di ragazze e ragazzi che vivono in paesi colpiti da guerra o povertà. Ad ogni ritratto corrisponde il racconto delle loro speranze e del futuro che immaginano.

Il progetto, come da lei raccontato, era partito un po’ per caso: fotografava alcuni giovani durante i suoi viaggi, una sorta di curiosità antropologica se vogliamo.

Poi nel 2011, con lo scoppio delle Primavere arabe in Medio Oriente, Loulou prende la decisione di dare una profondità diversa a quelle foto che aveva per il momento scattato. Loulou voleva un racconto, voleva sapere cosa ci fosse dietro il sorriso, dietro il sudore sulla fronte, dietro quell’espressione triste. Accanto ad ogni fotografia compare quindi qualche riga, scritta dal soggetto, sulla sua vita e su ciò che l’aspetta nel futuro.

Abdallah, Striscia di Gaza. Per lavoro si esibisce a cavallo nelle feste di matrimonio.

Il mio sogno è stare con il mio cavallo per tutta la vita.

Dorna, Teheran (Iran). Dorna studia nell’Accademia d’arte di Teheran. Sta imparando il tedesco perché vorrebbe trasferirsi a Berlino. In Iran non riesce ad esprimere se stessa.

Voglio portare a termine al meglio tutto quello che faccio.

Maryam, Teheran (Iran). Studia all’Accademia di Belle Arti.

Non ho molti sogni perché ho tutto quello che voglio. Il mio ultimo desiderio è legato all’aldilà. Sono nata in un mondo egoista dove ognuno pensa a se stesso. Spero che quando morirò troverò quello che ho sempre cercato.

Amin, Isola di Lesbo (Grecia). Amin è scappato dall’Afghanistan per sfuggire ai talebani. In Afghanistan faceva il minatore.

Ho lasciato il mio paese perché i taliban ci rendevano la vita impossibile. In Europa vorrei fare il calciatore e giocare nel Real Madrid.

E tanti altri ritratti:

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