Exit

Ceci n’est pas une pipe.
Questa non è una pippa! Anzi. È davvero una figata!

Andando a visitare Inside Magritte – Emotion Exhibition, accessibile presso la Fabbrica del Vapore a Milano dal 9 ottobre al 10 febbraio, vi renderete subito conto già dall’ingresso di non trovarvi davanti ad una mostra convenzionale, accademica e noiosa, dedicata a soli eruditi ed esperti di settore.

Sull’onda di esperienze affini quali Klimt Experience e Caravaggio, Oltre la Tela, Inside Magritte è una mostra immersiva, ovvero un’esposizione che punta ad avvolgere lo spettatore  come  una calda coperta in un piovoso pomeriggio autunnale.

Il percorso espositivo prevede un’introduzione sulla vita e sull’evoluzione creativa dell’artista che, come tutti più o meno sanno, partendo da influenze cubiste e futuriste, arriva a lambire le coste della metafisica fino a tuffarsi con un triplo carpiato nel mare del surrealismo.

Il surrealismo di Magritte è un surrealismo concettuale, semiotico, fatto di dubbi e illusioni, di immagini da decostruire e ricostruire tramite l’occhio e la ragione e di visioni tanto conturbanti quanto ammalianti. Di fronte ai suoi quadri siamo chiamati a mettere in discussione tutto quello che sappiamo (o crediamo di sapere) sul reale e tutte le convenzioni sociali precostituite a cui aderiamo quasi spontaneamente nella quotidianità, per esplorare le potenzialità conoscitive insite nel mondo che circonda e quelle celate dentro di noi.

Affrontata dunque la prima sala, che fornisce al visitatore gli strumenti per orientarsi, segue la seconda, che lo invita invece a perdersi. I quadri e i simboli chiave della pittura di Magritte, animati e messi in movimento, sono proiettati sulle pareti e sul pavimento, accompagnati da un coordinato sottofondo musicale.
Ammetto che il pathos è grande e compete con momenti di grande intensità emotiva quali la scena del film di Anastasia dove lei e sua nonna, ritrovatesi dopo anni, cantano assieme “Quando viene Dicembre” azionando il carillon.


Vera chicca di questa Emotion Exhibition, sorvolando sull’interessante possibilità di esplorare l’opera omnia dell’artista sotto forma di archivio digitale in alta definizione, è la postazione dedicata all’esperienza in realtà aumentata dove, indossando un apposito visore VR, potrete entrare virtualmente nei quadri di Magritte. Purtroppo la sicurezza è vigile e attenta ed è impossibile trafugare l’Oculus Rift per rifarla a casa.

E voi cosa ne pensate di queste mostre contemporanee che sfruttano le potenzialità dei new media per offrire approcci alternativi alla fruizione artistica? Saprete lasciarvi conquistare? Se siete appassionati o anche solo curiosi, questa è la giusta occasione per scoprirlo.

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