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Sono venuto a conoscenza della storia di questo artista di strada con la visione del documentario Scripta Manent di Giorgia Ripa. Il film raccontava molto dettagliatamente uno dei casi più interessanti di Street Art/Graffiti degli ultimi anni.

Se siete di Milano o di Cagliari vi sarà senz’altro capitato di vedere una sua opera. Il nome Manu Invisible, poi divenuto marchio, comincia a comparire nella provincia di Cagliari già dal 2002 per poi spostarsi intorno al 2010 nel capoluogo meneghino. Il suo stile affonda le radici nel lettering, primo campo dove Manu ha sperimentato e mostrato il suo estro creativo. Lui stesso scrive nella sua biografia:

Provenendo dal mondo dei Graffiti, mantiene l’approccio urbano di tale disciplina, la sua arte si differenzia nell’ambito della Street Art per la scelta di inserire parole dall’alto valore simbolico, in contesti urbani fatiscenti e strade a scorrimento veloce.

Interessante anche il suo profilo pubblico; Manu Invisible infatti non si mostra al pubblico: è un artista che indossa perennemente una maschera nera lucida e dalle forme taglienti da lui stesso disegnata.

Ecco alcuni esempi della sua arte:

Sembrerà strano ad alcuni, ma leggere tutte le mattine una parola come “perseveranza” o “dedizione”, sapere che quella parola sta sempre là, su quel muro, permette ad alcune persone di stare meglio, di vivere meglio la giornata.

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