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Il Guardian l’ha definita “la regina delle curve”; colei che ha liberato l’architettura dalla geometria. E’ stata forse l’architetto donna più influente della storia. Ha concorso a decostruire esteticamente questa disciplina, inserendosi in un mondo estremamente maschile; lo ha fatto rivoluzionando il modo di progettare tecnicamente e tecnologicamente. Lo ha fatto rendendo la sinuosità, elemento tipicamente femminile, il tratto distintivo della sua architettura più matura. La celebriamo così, per l’8 marzo, con una concisa galleria dei suoi lavori più importanti tra i tanti che ha portato a termine. Una piccola suggestione, brevi attimi di pura gioia per gli occhi rispetto all’eridità culturale e compositiva che ci ha lasciato.

1994, Weil am Rhein. Vitra fire station. La prima opera importante di Zaha Hadid.

 

1998-2010, Roma. National Museum of Arts of the 21st Century (MAXXI).

 

2001-2005, Copenhagen. Ordrupgaard Museum extension. Vista zenitale del plastico di progetto.

 

2005, Lipsia. BMW Central Building.

 

2005-2010. Guangzhou. Guangzhou Opera House.

 

2007-2011, Glasgow. Riverside Museum Glasgow.

 

2007–2012, Michigan State University di East Lansing. Eli & Edythe Broad Art Museum.

 

2007-2014, Seoul. Dongdaemun Design Plaza & Park.

 

2010-2013, Vienna. Learning Center, Vienna University of Economics and Business. Prospetti e sezioni del progetto.

 

2015, Plan de Corones. Messner Mountain Museum.

 

2016, Anversa. Port Authority.

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