Exit

Non si sa mai cosa aspettarsi da una prima volta, per cui ogni emozione si ritrova ad essere amplificata. La paura è amplificata, l’eccitazione, la sensazione di non avere nulla sotto controllo, perché il controllo proviene dalla conoscenza e in quel momento non sai. Non sai assolutamente nulla. Ed è forse la cosa più bella perché ogni prima volta ti dà la possibilità di sentirti scintillante, lustrato a lucido. Anche se c’è sempre quella possibilità di rimanere delusi. Troppo grande, piccolo, veloce, affollato, soffocante.

La mia prima volta a Venezia è stata un po’ così. Tanta agitazione, distanze enormi da colmare, spazi da studiare, tante (tante!) persone tra cui sgomitare. Ma ragazzi, che meraviglia. Che meraviglia poter osservare il fervore negli occhi di grandi e piccoli cinefili, ragazzi di diciotto anni già in attivo da un paio di anni come giovani critici cinematografici, che parlano di “masturbazione registica” o di “fascinazione rivoltante” e fanno paragoni, parallelismi tra Bertolucci, Noè (è il classico Noè, non c’è che dire), Polansky e Larrain, Phillips e Michod. Che si emozionano di fronte a performance straordinarie e anche a quelle mediocri, perché sì, vederlo su quegli schermi dà una sensazione diversa e anche il mediocre diventa oggetto di culto. Ho fatto file interminabili per tutto. Per mangiare, per pisciare, per intravedere autori e registi e attori. Anzi, in tre giorni ho dato quasi sempre la precedenza al film, perché siamo lì per quello in fondo, e mi sono dimenticata di mangiare, di bere, di pisciare. Ho conosciuto persone incredibili, con cui ho condiviso pochi giorni, poche ore, a volte solo qualche parola. Ma già sembrano una vita intera.

È una magia, la magia del cinema. Che è in crisi, perché le sale durante l’anno sono vuote, perché costa troppo, perché la potenza dello streaming è soffocante. Ma Venezia no. Venezia aumenta il suo pubblico di anno in anno perché ti mostra il lato più bello del cinema, la sua forza propulsiva. Il suo silenzio. Religioso. E gli applausi, quanti applausi si regalano. Perché il cinema è un’arte meravigliosa ed è giusto celebrarla.
Non sapevo cosa aspettarmi da questa prima volta. Ma Dio, se ne voglio ancora.
Arrivederci Venezia, arrivederci Lido. Grazie.

Film da tenere d’occhio:

  • L’ufficiale e la spia, Roman Polansky
  • Joker, Todd Phillips
  • Mio fratello rincorre i dinosauri, Stefano Cipani
  • Woman, Anastasia Mikova, Yann Arthus-Bertrand
  • You will die at 20, Amjad Abu alala
  • The Laundromat, Steven Soderbergh
  • The King, Daniel Michod
  • Brigitte, Lynne Ramsay
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